DIRETTIVA UE SULL’AMIANTO: CRITERI DI PROTEZIONE E DI TUTELA DEI LAVORATORI

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Lavoro con l’amianto

La Direttiva (UE) 2023/2668 introduce importanti modifiche alla normativa europea sulla protezione dei lavoratori dall’esposizione all’amianto, aggiornando la precedente Direttiva 2009/148/CE. Queste modifiche mirano a migliorare la protezione della salute dei lavoratori e a incoraggiare l’adozione di tecnologie avanzate per la rilevazione delle fibre di amianto. Di seguito sono riportate le principali modifiche e integrazioni che avranno un impatto significativo sulla normativa italiana e sulla gestione del rischio amianto:

1. Priorità alla Rimozione dell’Amianto

La Direttiva sottolinea l’importanza di dare priorità alla rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto rispetto ad altre modalità di gestione. Questo approccio differisce dalla normativa italiana, in cui si considera che la rimozione non sempre rappresenti la soluzione migliore per ridurre l’esposizione.

2. Misurazione delle Fibre di Amianto

Viene stabilito che la misurazione delle fibre di amianto nell’aria deve essere effettuata utilizzando la Microscopia Elettronica (sia a scansione – SEM che a trasmissione – TEM) o metodi equivalenti più accurati, piuttosto che la Microscopia Ottica In Contrasto di Fase (MOCF), che era il metodo preferito in precedenza. Questa modifica garantirà una maggiore accuratezza nella rilevazione delle fibre di amianto, riducendo il rischio di confusione con altre fibre.

3. Nuovi Limiti di Esposizione

La direttiva riduce drasticamente il valore limite di esposizione all’amianto:

  • Dal 20 dicembre 2023 al 20 dicembre 2029, il limite è ridotto a 0,01 fibre per cm³ (dalle precedenti 0,1 fibre per cm³).
  • A partire dal 21 dicembre 2029, il limite sarà ulteriormente abbassato a 0,002 fibre per cm³ utilizzando la Microscopia Elettronica.

4. Ricerca di Amianto prima di Lavori di Demolizione, Manutenzione o Ristrutturazione

La direttiva impone che, prima di avviare lavori di demolizione, manutenzione o ristrutturazione in edifici costruiti prima dell’entrata in vigore del divieto sull’amianto, il datore di lavoro deve adottare tutte le misure necessarie per identificare la presenza di materiali contenenti amianto. Ciò include la consultazione di registri pertinenti e, se le informazioni non sono disponibili, la necessità di effettuare esami da parte di operatori qualificati.

5. Elenco delle Malattie connesse all’Amianto

La nuova direttiva amplia l’elenco delle malattie associate all’esposizione all’amianto, includendo non solo asbestosi, mesotelioma, cancro del polmone e gastrointestinale, ma anche il cancro della laringe, delle ovaie e le malattie pleuriche non maligne.

6. Obbligo di Recezione entro il 2025

Gli Stati membri, inclusa l’Italia, devono recepire queste nuove norme entro il 21 dicembre 2025, con un’estensione al 21 dicembre 2029 per l’applicazione dei limiti di esposizione per le fibre più sottili.

Implicazioni per la Normativa Italiana

L’Italia, che ha cessato l’uso dell’amianto con la legge n. 257 del 1992, dovrà adeguare la propria normativa per conformarsi alle nuove disposizioni europee. Ciò comporterà una revisione dei metodi di rilevazione delle fibre di amianto, l’aggiornamento dei limiti di esposizione, e l’introduzione di misure più rigorose per la gestione e la rimozione dell’amianto, garantendo una maggiore protezione dei lavoratori esposti a tale sostanza.

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