(Articolo di Fabrizio V. Bonanni Saraceno)
Secondo uno studio scientificamente accertato, è stato finalmente trovato un farmaco antiinfiammatorio, peraltro molto economico, ossia la colchicina, per curare efficacemente i contagiati di Covid-19, riducendo i ricoveri del 25% e riducendo l’utilizzo della ventilazione meccanica del 50%, ma il dato più rilevante è che l’utilizzo di questo farmaco riduce i decessi per Covid-19 del 44%.
La colchicina sarebbe il primo farmaco orale da utilizzare per il trattamento di pazienti non ospedalizzati con Covid-19”.
Questa scoperta scientifica, se non verrà osteggiata o peggio ancora occultata dal cartello delle lobbies farmaceutiche, permetterà di ridurre drasticamente sia l’indice dei contagi, sia i malati e quindi decongestionare gli ospedali ormai saturi di ricoveri e soprattutto di ridurre il tasso di mortalità, consentendo ai vari Governi nazionali di ripristinare lo stato di diritto, compromesso dai lockdown decretati molto spesso con degli iter legislativi incostituzionali (Governo Conte docet) e quindi ci sarebbe il ripristino dei diritti costituzionali, come la libertà di circolazione e la libertà economica, permettendo in tal modo di risollevare le loro penalizzate economie ed il loro Pil.
L’istituto di cardiologia canadese Montreal Heart Institute (MHI), grazie ad uno studio randomizzato e quindi senza contatto, condotto in Sud Africa, in Sud America, negli Usa, in Canada e in Europa, chiamato Colcorona, ha testato l’efficacia del farmaco a base di colchicina su 4159 pazienti, risultati positivi al Covid-19 dopo aver effettuato un test Pcr naso-faringeo, il tampone più affidabile in circolazione, ossia quello molecolare.
Dalla somministrazione di questo farmaco si è accertata la riduzione statisticamente significativa del rischio di morte e ospedalizzazione.
Come riporta l’articolo di Antonio Amorosi su www.affaritaliani.it:
– Le ‘tempeste citochiniche’ sono una delle cause principali che portano i pazienti colpiti da Covid-19 alla morte. Sono reazioni esageratamente violente delle difese immunitarie che, anziché proteggere dal virus, attaccano tutti gli organi del paziente, fino ad ucciderlo. “La colchicina agisce bloccando l’attivazione dell’inflammasoma (che porta alle febbri e al danno sugli organi, ndr)”, avevano spiegato, già a giugno, i medici del San Raffaele di Milano testando il farmaco con ottimi risultati, “impedendo l’eccessivo accumulo di cellule infiammatorie nei tessuti, e, secondo alcuni studi, ostacolando l’ingresso del virus nelle cellule”.
“La nostra ricerca mostra l’efficacia del trattamento con la colchicina nel prevenire il fenomeno della ‘tempesta di citochine’ e ridurre le complicazioni associate a Covid-19″, ha affermato il dottor Jean-Claude Tardif, direttore del MHI Research Center, professore di medicina presso l’Université de Montréal e Principal Investigator dello studio Colcorona.
“Siamo lieti di offrire il primo farmaco orale al mondo il cui uso potrebbe avere un impatto significativo sulla salute pubblica e potenzialmente prevenire le complicanze del Covid-19 per milioni di pazienti”, ha detto Tardif. –
Il trattamento medico a base di colchicina, una volta accertato il contagio tramite tampone, riduce il rischio di incorrere in gravi complicanze per i soggetti più fragili o con patologie pregresse, evitando di conseguenza il loro ricovero e quindi la loro ospedalizzazione.
Come riporta sempre il giornalista Antonio Amorosi su www.affaritaliani.it,:
– nel giugno scorso il dottor Moreno Tresoldi del San Raffaele aveva spiegato: “Sebbene siano necessari studi di dimensione maggiore per confermare questi risultati, la nostra esperienza solleva spunti di riflessione importanti in termini di strategie terapeutiche e di politiche sanitarie”. Ora lo studio c’è, l’hanno fatto i canadesi. Il farmaco è già diffuso in tutti i Paesi del mondo, somministrato oralmente e a basso costo, per curare la gotta, le pericarditi croniche e le malattie auto-infiammatorie caratterizzate da febbri periodiche, come la febbre mediterranea familiare. La colchicina è una molecola prontamente disponibile per il trattamento di Covid 19. Consapevoli di questo la prescrizione di colchicina ai pazienti potrebbe aiutare loro, alleviare i problemi di congestione ospedaliera, ridurre i costi sanitari in tutto il mondo e farci tornare ad una quasi normalità.
“Il nostro programma di ricerca innovativo dimostra anche che il Montreal Heart Institute può compiere rapidi progressi scientifici in un modo economicamente fattibile per i pazienti riutilizzando i farmaci esistenti”, ha continuato il dottore Jean-Claude Tardif.
Per le sue proprietà antinfiammatorie la colchicina è nota fin dall’antichità. E’ una molecola estratta dalle piante del genere Colchicum.
Attualmente in Italia 60 compresse di colchicina costano 8,70 euro, iva compresa. Ogni compressa è di 1 milligrammo e la colchicina viene somministrata con dosi da 0,5 milligrammi. Quindi 120 somministrazioni costano 8.70 euro. –