Mentre la nostra classe politica persevera volutamente a non vedere la “trave” per occuparsi solamente delle “pagliuzze”, il sistema Italia cala a picco verso una deriva di fallimento strutturale ed economico (forse) senza possibilità di recupero, almeno nel medio termine.
Una nazione anagraficamente sempre più anziana, con il tasso di natalità più basso d’Europa ed un sistema pensionistico alquanto precario, non può che far seriamente preoccupare riguardo al suo futuro.
L’attuale pandemia ha contribuito in modo rilevante a far aumentare la spesa pubblica in modo esponenziale, con restrizioni che hanno compromesso il sistema economico e imprenditoriale.
I dati economici e strutturali dell’Italia sono quelli di una nazione in guerra, con la differenza che la guerra distrugge un sistema, mentre quello italiano ristagna mantenendo le sue annose dinamiche di sprechi e di corruzioni.
Il dato più eclatante di questa ripida discesa economica e anche sociale è l’aumento progressivo ed irrefrenabile del debito pubblico dell’ex grande potenza Italia, ormai ridotta ad essere la terra di nessuno o lido di scarico di traffico umano da parte degli scafisti e di chi sta dietro di loro.
Infatti l’unica crescita che oggi riesce a vantare l’Italia è quella dell’aumento dell’indebitamento pubblico della Pubblica Amministrazione, aumentato di 3,2 miliardi di euro rispetto al mese precedente, arrivando a toccare la soglia di 2.587 miliardi di euro.
Eppure sembra che alla nostra classe politica tutto questo sembra marginale, si parla di rimpasti governativi, di come presentarsi alle prossime elezioni, insomma di tutto ciò che riguarda la gestione ordinaria della nostra politica, indifferente totalmente ad affrontare la gestione dei problemi straordinari che affossano l’Italia e la sua economia, come a dire….. “tutto va bene madama la marchesa”.
(Articolo di Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno)
Di seguito, a tal proposito, vi invito a leggere questo articolo.
IL DEBITO PUBBLICO CORRE A RITMI RECORD
(Articolo di Violetta Silvestri – Fonte: www.money.it)
Italia nella morsa del debito pubblico.
Cresce ancora e si posiziona su un nuovo livello record l’indebitamento dello Stato.
A confermare il trend, piuttosto prevedibile con l’emergenza economica della pandemia, gli ultimi dati della Banca d’Italia.
A quanto ammonta il debito pubblico italiano del mese di ottobre?
Italia: il debito pubblico aumenta ancora
Nuovo triste record per il debito pubblico italiano rilevato da Bankitalia.
Da via Nazionale sono giunti i risultati di ottobre, che hanno messo in evidenza quanto l’indebitamento di Stato stia crescendo a dismisura negli ultimi mesi, spinto dalla crisi pandemica.
Gli interventi straordinari e urgenti che il Governo ha dovuto adottare per arginare il grave impatto di epidemia e lockdown stanno lasciando il segno nei conti pubblici.
Secondo i dati di ottobre, quindi, è stato raggiunto un nuovo record: l’indebitamento nazionale detenuto dalle Amminstrazioni pubbliche ha toccato i 2.587 miliardi di euro, crescendo di 3,2 miliardi rispetto al mese precedente.
Nel dettaglio, Bankitalia ha evidenziato l’andamento del debito nelle varie sottocategorie:
- Amministrazioni centrali: +3,4 miliardi;
- Amministrazioni locali: -0,2 miliardi;
- Enti di previdenza: stabile
La vita media residua del debito si è attestata a 7,4 anni, in crescita rispetto ai 7,2 della rilevazione precedente.
In diminuzione, infine, le entrate tributarie conteggiate nel bilancio dello Stato: 33 miliardi di euro il valore a fine ottobre, in calo del 15,5% rispetto allo stesso mese 2019. Nel periodo gennaio-ottobre 2020 gli incassi da imposte sono stati del valore di 321,1 miliardi (-6,7% in confronto al 2019).