Benefici contributivi per esposizione all’amianto: una panoramica
I benefici contributivi amianto sono misure previdenziali introdotte per tutelare i lavoratori esposti a questa sostanza, altamente nociva e correlata a gravi malattie professionali. Tali benefici, regolati dalla legge 257 del 1992, prevedono un incremento dell’anzianità contributiva per compensare il danno biologico e sociale subito.
Cos’è il beneficio contributivo amianto?
Si tratta di una maggiorazione dei contributi pensionistici pari al 50% del periodo di esposizione all’amianto (coefficiente di rivalutazione pari a 1,5), riconosciuta dall’INPS. Questo consente:
1. Prepensionamento: anticipo dell’età pensionabile.
2. Ricalcolo della pensione: adeguamento dei ratei già erogati per chi è già in pensione.
La ratio della normativa è duplice: indennizzare i danni da esposizione e prevenire ulteriori esposizioni attraverso il prepensionamento.
Chi può accedere ai benefici?
1. Esposizione ultradecennale a una soglia superiore a 100 fibre/litro:
• Non è necessario aver sviluppato una malattia asbesto-correlata (art. 13, comma 8).
2. Lavoratori affetti da malattie asbesto correlate (come mesotelioma, asbestosi, tumore al polmone):
• Il riconoscimento della malattia professionale comporta il diritto ai benefici (art. 13, comma 7).
Come si calcola il beneficio?
• Per esposizione certificata senza malattia, il coefficiente di rivalutazione è attualmente ridotto a 1,25 e vale solo per il calcolo della pensione, non per anticiparne l’accesso.
• Per chi ha sviluppato una malattia asbesto correlata, il coefficiente resta pari a 1,5 ed è valido per il prepensionamento.
Procedure e limiti temporali
• Per l’accesso ai benefici è necessario presentare una domanda all’INAIL e fornire prova dell’esposizione.
• La normativa ha introdotto limiti temporali per alcune categorie: ad esempio, la domanda INAIL doveva essere presentata entro il 15 giugno 2005, salvo casi di malattia successivamente riconosciuti.
Impatto delle esposizioni all’amianto
L’amianto, ampiamente utilizzato in Italia fino alla messa al bando nel 1992, è ancora responsabile di gravi malattie come:
• Mesotelioma pleurico (altamente letale, con una mortalità del 93%).
• Tumore al polmone, laringe, ovaie e altre forme di cancro.
• Malattie fibrotiche come asbestosi e placche pleuriche.
Secondo dati recenti, oltre 6.000 persone sono morte per esposizione all’amianto, con più di 7.000 nuovi casi di malattie correlate ogni anno.
Benefici previdenziali e prevenzione
Oltre al risarcimento previdenziale, i benefici rivestono un ruolo preventivo:
• Prepensionamento dei lavoratori esposti: evita ulteriori contatti con l’amianto, riducendo il rischio di sviluppare malattie.
• Bonifiche ambientali: essenziali per fermare l’epidemia e tutelare la salute pubblica.
Questi strumenti, seppur importanti, devono essere affiancati da interventi strutturali per il monitoraggio e la rimozione del rischio amianto.
VERSOilFUTURO offre un servizio di assistenza legale mirato alla tutela dei diritti dei lavoratori esposti all’amianto. Questo servizio è progettato per garantire il supporto necessario in due ambiti principali:
1. Indennizzo INAIL: assistenza nella richiesta e nel riconoscimento delle malattie professionali correlate all’amianto (come mesotelioma, asbestosi e tumori amianto correlati).
2. Maggiorazioni contributive INPS: supporto per ottenere i benefici pensionistici riconosciuti a chi è stato esposto professionalmente alle fibre di amianto.
Pensione amianto e normativa di riferimento
La pensione amianto può essere richiesta anche in base a disposizioni specifiche come l’articolo 1, comma 250 della legge 232/2016. Tale norma prevede un accesso agevolato alla pensione per i lavoratori che, oltre all’esposizione certificata, abbiano ottenuto il riconoscimento di una malattia asbesto correlata.
Grazie all’intervento legale di VERSOilFUTURO, i lavoratori possono:
• Presentare correttamente le domande agli enti competenti (INAIL e INPS).
• Rivendicare i propri diritti per il prepensionamento o la riliquidazione della pensione.
• Assicurarsi il riconoscimento degli indennizzi e delle maggiorazioni contributive previsti dalla normativa vigente.
L’assistenza professionale si rivela fondamentale per affrontare iter burocratici complessi e ottenere il massimo delle tutele previste.
Ecco una sintesi dettagliata del processo per ottenere il riconoscimento dei contributi amianto e delle relative tutele previdenziali:
1. Sorveglianza sanitaria
• Obiettivo: Verificare se l’esposizione all’amianto ha causato danni alla salute.
• Procedura:
• Sottoporsi a visite medico-legali, preferibilmente con il supporto di organizzazioni specializzate come l’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto).
• Se non emergono danni, è possibile richiedere i benefici contributivi ai sensi dell’art. 13, comma 8, della L. 257/1992.
• In caso di danni, attivare la procedura di riconoscimento INAIL per malattia professionale.
2. Riconoscimento delle malattie asbesto-correlate
Le malattie causate dall’amianto sono suddivise in tre liste INAIL:
• Lista I (elevata probabilità):
Include patologie con presunzione legale di origine professionale, come:
• Asbestosi polmonare
• Placche e ispessimenti pleurici
• Mesotelioma pleurico
• Tumore del polmone, della laringe e delle ovaie
• Altri tumori specifici (es. peritoneale, tunica vaginale del testicolo).
• Liste II e III (limitata probabilità):
Qui il lavoratore deve dimostrare il nesso causale tra esposizione e malattia.
Nota: Una volta riconosciuta la malattia, il lavoratore ha diritto:
• All’indennizzo INAIL.
• Ai benefici contributivi per il prepensionamento.
3. Benefici contributivi (art. 13, comma 7, L. 257/1992)
• Requisiti:
• Esposizione professionale all’amianto certificata dall’INAIL.
• Periodo di esposizione superiore a 10 anni.
• Vantaggi:
• Rivalutazione dei contributi con un coefficiente 1,5.
• Anticipo della pensione fino al 50% del periodo di esposizione riconosciuto.
• Iter:
• Ottenere la certificazione INAIL.
• Presentare domanda all’INPS per la rivalutazione contributiva.
• In caso di rigetto, è possibile presentare ricorso amministrativo o giudiziario.
4. Pensione amianto (art. 1, comma 250, L. 232/2016)
• Destinatari iniziali: Lavoratori affetti da mesotelioma, tumore del polmone o asbestosi.
• Estensione successiva (L. 58/2019): Include tutte le malattie asbesto-correlate.
• Caratteristiche:
• Pensione immediata per chi ha malattie riconosciute.
• Accessibile anche a giovani lavoratori che non hanno maturato contributi sufficienti per la pensione ordinaria.
5. Contributi per lavoratori senza malattia (art. 13, comma 8, L. 257/1992)
• Destinati ai lavoratori esposti ad amianto ma senza diagnosi di malattia.
• Requisiti:
• Esposizione ultradecennale.
• Superamento della soglia di 100 fibre/litro nelle 8 ore lavorative.
• Limitazioni introdotte (art. 47, L. 326/2003):
• Riduzione del coefficiente a 1,25.
• Termine per la domanda INAIL scaduto nel 2005, rendendo questa misura residuale.
6. Rivalutazione e riliquidazione pensionistica
• Chi può accedervi:
• Lavoratori già in pensione con esposizione riconosciuta.
• Vantaggi:
• Adeguamento dell’importo pensionistico.
• Liquidazione degli arretrati.
7. Ricorso giudiziario
In caso di rigetto da parte di INPS o INAIL:
• È possibile intraprendere un ricorso amministrativo o una causa presso il Giudice del Lavoro per il riconoscimento dei benefici.
Questo processo richiede competenze legali e mediche specifiche. Un’assistenza professionale adeguata è cruciale per garantire il riconoscimento dei diritti e delle tutele previste dalla normativa vigente.
Questo testo presenta una guida esaustiva sulle procedure legali e amministrative relative ai benefici contributivi per i lavoratori esposti all’amianto, con particolare riferimento alla normativa vigente e alla giurisprudenza in materia. Di seguito i punti salienti del contenuto:
1. Obblighi e Decadenza per la Mancata Domanda INAIL
• La Legge Finanziaria 2004 (L. 350/2003) e altre normative hanno introdotto la decadenza per i lavoratori che non abbiano presentato la domanda di esposizione all’amianto all’INAIL entro il 15 giugno 2005.
• Tuttavia, tale decadenza non si applica in alcuni casi specifici, come:
• Lavoratori che avevano già maturato il diritto a pensione prima di tale data.
• Lavoratori già in quiescenza.
• Casi di prepensionamento per patologie asbesto-correlate.
2. Iter per Ottenere i Benefici Contributivi
• Certificazione INAIL: È necessario ottenere un certificato di esposizione dall’INAIL, o presentare comunque la domanda anche in caso di rigetto.
• Domanda INPS: Successivamente si inoltra la richiesta di accredito delle maggiorazioni contributive all’INPS.
• Ricorso amministrativo: In caso di rigetto della domanda o di “silenzio-rigetto”, è possibile presentare un ricorso al Comitato Provinciale INPS entro 90 giorni.
• Azione giudiziaria: Esaurita la fase amministrativa, è possibile ricorrere al Giudice del Lavoro (o alla Corte dei Conti per i dipendenti pubblici) per richiedere il riconoscimento delle maggiorazioni contributive.
3. Termini di Decadenza e Prescrizione
• Decadenza triennale: Il lavoratore deve avviare l’azione giudiziaria entro 3 anni dal termine della procedura amministrativa.
• Prescrizione decennale: Il diritto alle maggiorazioni contributive si prescrive in 10 anni, ma il termine decorre:
• Dalla conoscenza della condizione di rischio amianto.
• Dalla data del pensionamento o della domanda all’INAIL, secondo la giurisprudenza della Cassazione.
• In alcuni casi, si può contrastare l’eccezione di prescrizione invocando comportamenti illegittimi dell’INPS o facendo valere termini differenti di decorrenza.
4. Giurisprudenza Rilevante
• Sentenze come Cassazione Sez. Lav. n. 24998/2014 e Cassazione n. 2243/2023 hanno ribadito che il termine di decadenza del 2005 non si applica in alcune circostanze, e che la prescrizione deve considerare la conoscenza o conoscibilità del rischio.
5. Documentazione Necessaria per il Ricorso Giudiziario
• Certificato di esposizione INAIL o domanda INAIL.
• Documentazione INPS relativa alla domanda amministrativa e ai ricorsi.
• Prove documentali sull’ambiente di lavoro e sul superamento della soglia di esposizione (100 ff/ll su 8 ore lavorative).
6. Specificità per Settori
• Ferrovieri: La normativa prevede disposizioni specifiche per i lavoratori esposti nelle Ferrovie dello Stato, con termini abbreviati di istruttoria e riferimenti normativi specifici come la L. 205/2017 e la L. di Bilancio 2021.
7. Ruolo di VERSOilFUTURO
• L’associazione VERSOilFUTURO (VilF) continua a promuovere iniziative per la bonifica dei siti contaminati e per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti, spesso non riconosciuti in via amministrativa.
Questa guida mira a fornire un quadro chiaro delle procedure per i lavoratori esposti all’amianto, evidenziando la necessità di agire tempestivamente per evitare la decadenza o la prescrizione dei diritti.
L’Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno dedica la sua attività anche e soprattutto alla tutela legale dei lavoratori esposti all’amianto, impegnato in azioni volte al riconoscimento dei benefici contributivi e al risarcimento dei danni correlati all’esposizione. Fondatore e presidente dell’’associazione VERSOilFUTURO (VilF), l’Avv. Bonanni Saraceno si dedica alla difesa dei lavoratori esposti ad amianto sia sul piano previdenziale che risarcitorio.
Tra le sue iniziative principali si evidenziano:
1. Assistenza legale per benefici previdenziali
L’Avv. Bonanni Saraceno patrocina i casi relativi al riconoscimento dei benefici contributivi amianto (art. 13, comma 8, L. 257/1992), sostenendo lavoratori nel complesso iter amministrativo e giudiziario contro INPS e INAIL.
2. Tutela giudiziaria
L’Avv. Bonanni Saraceno impugna provvedimenti di rigetto e attua strategie per evitare la decadenza triennale e la prescrizione decennale dei diritti previdenziali. Inoltre, difende i lavoratori contro l’eccezione di prescrizione invocata dall’INPS.
3. Riconoscimento danni da esposizione amianto
Oltre al supporto previdenziale, l’Avv. Bonanni Saraceno si batte per il risarcimento dei danni biologici, morali e patrimoniali per i lavoratori e le loro famiglie.
4. Attività di sensibilizzazione
Attraverso conferenze e campagne, l’Avv. Bonanni Saraceno denuncia le difficoltà dei lavoratori nel far valere i propri diritti e ha sollecitato interventi normativi e istituzionali per la bonifica dei siti contaminati e una maggiore protezione.
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Per ulteriori approfondimenti su questo tema o sulle implicazioni pratiche potete contattare:
STUDIO LEGALE BONANNI SARACENO
Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno
Viale Giulio Cesare, 59 – 00192 – Roma
Cell. +39 3469637341