HOMO SINE LIBERTATE, IMAGO MORTIS

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L'Arte è Libertà
“LA LIBERTA’ CHE GUIDA IL POPOLO” (La Liberté guidant le peuple) è un dipinto a olio su tela (260×350 cm) del pittore francese Eugène Delacroix, realizzato nel 1830 e conservato nel museo del Louvre a Parigi.

Cari amici liberali o per meglio dire o ardire (visti i tempi in cui tutti si auto definiscono liberali senza avere una cultura liberista e quindi veramente liberale) liberisti, sento l’urgente bisogno di denunciare la deriva autoritaria legislativa in cui stiamo lentamente (neanche tanto) sprofondando, sento l’impellenza di manifestare tutto il mio disagio dinnanzi a questo reiterato scempio e attentato alla nostra Costituzione.
La compiacente complicità, colposa o dolosa che sia, aggravata da un surreale quanto criminoso nesso di causalità psichica tra il costante terrorismo sanitario esercitato dal Governo con il favoreggiamento dei media e la reazione autolesionista di una cittadinanza ormai irretita nelle sue nevrosi e molto spesso psicotiche paure, che annebbiano parzialmente o totalmente la sua capacità analitica e reattiva dinanzi alle reiterate violazioni dei principi costituzionalmente garantiti, come la tutela della propria libertà di circolazione e della propria libertà economica, è aberrante.
Questa fatale e remissiva accettazione tacita risulta ancor più sconvolgente, quando permane anche nella consapevolezza di ciò che grazie agli avvocati Pruiti e Palombi è stato desecretato, ossia i verbali del CTS, che in modo alquanto omertoso il Governo ha cercato in tutti modi di occultare, con la sua dolosa condotta reticente.
Dolosa condotta, perché si è evinto dai suddetti verbali quanto il Governo non fosse stato volontariamente tempestivo nel chiudere i primi focolai a febbraio, come peraltro consigliato dallo stesso CTS, per poi chiudere un’intera Nazione per mesi devastandone la già precaria stabilità economica e annullando i diritti costituzionali.
Un Governo che continua a reiterare il suo modus operandi in modo autoritario, auto delegandosi con degli atti ministeriali (quindi atti privi di forza di legge).
Historia magistra vitae (diceva il realistico Machiavelli) e da ciò dovremmo dedurre che non serve chiamarsi Mussolini per concretare una condotta autoritaria, infatti, può bastare anche un nome affine a un titolo nobiliare, cambiano gli addendi ma la somma è sempre la stessa o forse sarebbe più opportuno dire la “sottrazione”, quella delle nostre libertà democratiche e costituzionalmente garantite, compresa la rappresentatività della sovranità popolare esercitata dal Parlamento, ormai esautorato come quando furono varate le incostituzionali “leggi fascistissime”.
Soltanto che allora venivano legiferate in nome del Fascismo mentre oggi si legiferano altrettanti atti incostituzionali, chiamati DPCM, in nome dello Stato di Emergenza, che non esiste, perché non v’è alcuna guerra con una nazione straniera in corso, almeno questo afferma la fonte primaria del nostro diritto costituito, ovverosia la Costituzione italiana.

Fabrizio V. Bonanni Saraceno

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