BREXIT: CRONACA DEL FALLIMENTO DI UN NEGOZIATO ANNUNCIATO

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La Gran Bretagna cresce più del previsto, nonostante Brexit - Il Sole 24 ORE

Brexit: le tensioni tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea si stanno intensificando e stanno portando a estenuanti negoziati che ora falliranno.

Solo un giorno prima della scadenza del termine dei negoziati per Boris Johnson, nessuna delle due parti ritiene che l’altra abbia fatto offerte sufficienti per portare i colloqui a una conclusione positiva.

Il governo del Regno Unito non vuole accettare la posizione intransigente dell’UE sulla pesca e Bruxelles chiede al Regno Unito di abbandonare altri settori chiave come le sovvenzioni alle imprese.

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Lo stallo dovrebbe continuare mercoledì 14 ottobre, quando Johnson e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parleranno dell’impasse in una videochiamata.

Il primo ministro ha detto che abbandonerà i negoziati se non ci saranno progressi evidenti entro il 15 ottobre, quando i leader dell’UE terranno un vertice a Bruxelles.

Nella difficile trattativa è intervenuta anche Angela Merkel:

“Vogliamo un accordo. Ma dobbiamo anche tener conto della realtà: un accordo deve essere nell’interesse di entrambe le parti, nell’interesse del Regno Unito e nell’interesse dei 27 membri dell’Unione europea. “”

In questo contesto, sembra fallire anche l’ipotesi di mini-accordi con cui procedere se non si fanno progressi su questioni generali.

Se non verrà raggiunto alcun accordo, il Regno Unito uscirà dal mercato unico e dall’unione doganale alla fine dell’anno senza alcun accordo commerciale, creando interruzioni e costi aggiuntivi per milioni di imprese e consumatori già scioccati dalla pandemia di coronavirus.
Il no-deal si avvicina!
Uno dei principali ostacoli a un accordo resta l’accesso dell’UE ai diritti di pesca nelle acque del Regno Unito. La Francia cerca gli stessi vantaggi di cui gode oggi in una politica comune contro la quale il governo britannico si oppone fermamente.
Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha detto ai legislatori che era probabile un no-deal senza un approccio alla questione della pesca.

L’UE ha ribadito che prima che il Regno Unito possa prendere in considerazione un compromesso sul diritto di pesca, deve fare concessioni su ciò che è noto come parità di condizioni per le imprese, compresa la definizione della sua politica della pesca. Aiuto di Stato.

L’Unione vuole impedire alle società britanniche di ottenere un vantaggio sleale sui concorrenti europei.

La Brexit continuerà a svolgere un ruolo chiave nelle prospettive economiche, in particolare per l’Europa e il Regno Unito.

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