RESPONSABILITÀ CIVILE: IL PRINCIPIO DE “IL PIÙ PROBABILE CHE NON”

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Nella responsabilità civile vige un principio basilare per stabilire il nesso di causalità tra la condotta compiuta e il danno causato, ossia il canone de “il più probabile che non”. Nell’analisi sottostante sono declinati gli aspetti caratteristici del suddetto principio.

Il passaggio che hai riportato chiarisce alcuni principi fondamentali riguardanti il nesso di causa nella responsabilità civile. Analizziamo i punti principali.

  1. Nesso di Causa: In campo giuridico, per accertare la responsabilità di un soggetto rispetto a un evento dannoso, è necessario verificare se esista un nesso causale tra la sua condotta e l’evento stesso. La prova di questo nesso si basa sulla teoria del “più probabile che non”, dove l’ipotesi che un fatto sia causa di un altro deve essere più probabile rispetto all’idea contraria.
  2. Plurime Cause: Quando l’evento dannoso può derivare da una molteplicità di cause, il giudice deve:
  • Escludere le ipotesi meno probabili.
  • Esaminare solo quelle ritenute più probabili.
  • Scegliere tra queste ultime quella che ha ricevuto il maggior numero di conferme basate su fatti concreti ed evidenze, che devono essere gravi, precisi e concordanti.
  1. Valutazione delle Probabilità: Non è necessaria la certezza assoluta né una probabilità molto elevata per stabilire il nesso causale. È sufficiente che l’ipotesi favorevole alla parte attrice abbia un grado di probabilità superiore rispetto all’ipotesi contraria, anche se non molto significativa.
  2. Indizi e Ipotizzazione: La decisione del giudice deve basarsi su indizi e prove concrete, evitando di fondarsi su supposizioni o ipotesi deboli. È il compito del giudice analizzare le varie alternative causali e selezionare quella che risulta più convincente, basandosi sul principio di maggiore probabilità.
  3. Considerazione delle Probabilità: Le probabilità devono essere considerate in un contesto più ampio, dove la somma delle probabilità di tutte le possibili spiegazioni non deve necessariamente arrivare al 100%. Ciò significa che è possibile avere un’ipotesi con una probabilità del 30% e un’altra del 20%, e nel caso in cui non ci siano spiegazioni più probabili, la prima può essere accettata come valida.

Questi principi sono fondamentali nel diritto civile, poiché forniscono un quadro per la valutazione della responsabilità e la gestione delle prove in contesti complessi. La Suprema Corte ha chiarito che l’importante è la stima della probabilità maggiore e la capacità di dimostrare il nesso causale attraverso indizi e fatti concreti, piuttosto che cercare una certezza assoluta.

————— Fattispecie concreta ————-

Corte di Cassazione|Sezione 3|Civile|Sentenza|26 aprile 2023| n. 10978

SENTENZA N. 10978

Nel processo di gravame contro le decisioni del Tribunale di Novara riguardante un incidente stradale mortale, la Corte Suprema di Cassazione si pronuncia su importanti questioni relative alla responsabilità per il danno, alla legittimazione attiva e alla prova del nesso causale.

Riflessioni principali

  1. Responsabilità e Causa dell’Incidente: La Corte di Appello aveva inizialmente riconosciuto una responsabilità concorrente tra il motociclista deceduto e il difetto del manto stradale, ripartendo la responsabilità del danno (60% a carico della vittima e 40% per il difetto stradale). Tuttavia, il ricorso ha sollevato questioni sull’applicazione dei principi di probabilità nel determinare la causa dell’incidente.
  2. Onere della prova: Si è discusso se fosse corretta la decisione della Corte di Appello che, per escludere la responsabilità del difetto del manto stradale, avesse richiesto un grado elevato di certezza. La Cassazione ha sottolineato il principio del “più probabile che no” per stabilire il nesso di causalità nelle cause concorrenti, evidenziando che non è necessaria una prova di certezza o di elevata probabilità.
  3. Legittimazione attiva: È stata esaminata l’eccezione di difetto di legittimazione attiva sollevata dalla controparte. La Corte ha chiarito che la ricorrente ha agito in qualità di erede, potendo far valere non solo i diritti ereditari, ma anche diritti propri.
  4. Presunzioni e Indizi: La Corte ha richiamato la necessità di fondare le conclusioni su indizi gravi, precisi e concordanti, in contrasto con l’approccio della Corte di Appello, che sembra basarsi su elementi di mero sospetto. La Corte ha sancito che, nel caso di concorso di cause, il giudice deve escludere le ipotesi meno probabili e confermare quella ritenuta più attendibile sulla base di un ragionamento inferenziale supportato da prove sufficientemente solide.

Dispositivo

La Corte, accogliendo il ricorso, ha cassato la decisione impugnata e disposto il rinvio alla Corte di Appello di Torino per una nuova valutazione della questione, ordinando di tener conto dei principi giuridici chiariti nella presente sentenza e di esaminare nuovamente le prove alla luce di tali indicazioni.

Conclusione

La sentenza della Corte Suprema di Cassazione ha confermato principi fondamentali nell’ambito della responsabilità civile, sottolineando l’importanza della prova nel determinare il nesso di causalità e chiarendo le modalità di valutazione delle prove indiziarie. Ciò potrà influenzare significativamente il futuro delle controversie in materia di incidenti stradali e responsabilità da cose in custodia.

Sentenza integrale

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