Il decreto legislativo 31 ottobre 2024 n. 164 sarà operativo a partire dal 26 novembre prossimo
Il decreto legislativo n. 164 del 31 ottobre 2024, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 264 dell’11 novembre 2024, presenta un ampio correttivo alla Riforma Cartabia, introducendo modifiche significative al codice civile e al codice di procedura civile. L’obiettivo principale di questo intervento è quello di migliorare l’efficienza del processo civile e la disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, nonché di razionalizzare i procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie.
Nel contesto di queste novità, emerge la volontà di coordinare e perfezionare le procedure già esistenti, attraverso otto articoli che toccano non solo norme procedurali ma anche leggi speciali. Tra i cambiamenti più rilevanti si trovano:
- Modifiche al rito in materia di stato delle persone e famiglia, con particolare attenzione a migliorare la chiarezza dei testi e risolvere dispute applicative.
- Riforme riguardanti l’efficacia delle udienze pubbliche e la possibilità di sostituirle con scambi cartolari, rendendo più snelle le pratiche processuali.
- L’introduzione dell’obbligo di garantire una gestione telematica efficace delle pratiche legali e di favorire la digitalizzazione della giustizia.
Il correttivo ha registrato anche alcune lacune, come il mancato recepimento di alcune osservazioni delle Commissioni Giustizia delle Camere, in particolare riguardo la revoca della provvisoria esecuzione e le modalità di trattazione delle cause. Problematiche recenti riguardano anche il nuovo rito semplificato, la cui applicazione e le preclusioni legate sono state oggetto di dibattito tra gli esperti.
Dal punto di vista della mediazione e della negoziazione assistita, il decreto ha rivisto la durata dei procedimenti e chiarito i requisiti formali delle deleghe, migliorando l’operatività del sistema di mediazione. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardanti le condizioni di procedibilità, che potrebbero creare disparità nel trattamento delle richieste legali.
In sintesi, mentre il decreto ha l’ambizione di semplificare e razionalizzare i processi legali, suscita anche preoccupazioni per la complessità e potenziale confusione nelle nuove norme, evidenziando una crescente esigenza di migliorare l’organizzazione e l’efficienza del lavoro umano nel contesto giuridico. La speranza è che queste riforme possano effettivamente portare a una giustizia più equa e rapida, al di là delle difficoltà interpretative e pratiche che comportano.
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