La sentenza della Cassazione n. 40682 evidenzia un principio fondamentale in materia di responsabilità penale degli amministratori di società, in particolare nel contesto della sicurezza sul lavoro. La Corte ha infatti confermato la condanna di tutti i membri del consiglio di amministrazione di una società attiva nel settore edilizio per omicidio colposo, nonostante l’esistenza di deleghe di funzione e gestione.
L’episodio che ha portato a questa condanna riguarda la morte di un operaio travolto da una lastra di cemento, evento causato da gravissimi errori nelle fasi di produzione e installazione, che la Corte ha ritenuto responsabilità dirigenziale. Questo è un esempio emblematico di come la Cassazione possa stabilire che carenze organizzative significative possano far sì che i membri del consiglio di amministrazione non possano considerarsi esenti da responsabilità solo perché hanno delegato compiti a terzi.
La difesa degli amministratori si è basata sull’argomento che le deleghe di gestione e funzione avrebbero dovuto alleggerire le loro responsabilità, ma la Corte ha respinto questa tesi. Ha affermato che, nonostante le deleghe, la responsabilità ultima della gestione dei rischi e della sicurezza sul lavoro rimane comunque in capo al consiglio di amministrazione. Questo implica un obbligo di vigilanza attiva sui processi aziendali e di intervenire quando si manifestano situazioni di pericolo.
La sentenza mette quindi in luce l’importanza di un adeguato sistema di controlli e di procedure operative per garantire la sicurezza dei lavoratori, evidenziando come la frenesia del profitto e il rispetto dei tempi di consegna non possano mai prevalere sulla salvaguardia della vita e della salute degli operai. La Corte chiarisce che una gestione responsabile dell’azienda deve sempre tenere in considerazione la sicurezza come priorità assoluta, distinta e non sacrificabile rispetto agli obiettivi economici.
In conclusione, il messaggio della Cassazione è chiaro: la responsabilità degli amministratori è intrinsecamente legata alla cultura aziendale e alla capacità di assicurare un ambiente di lavoro sicuro, e non possono cercare di sottrarsi a tale responsabilità tramite la delega a terzi.
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Corte di Cassazione|Sezione 4|Penale|Sentenza|6 novembre 2024| n. 40682:
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