Storico successo giudiziario da parte dell’Avvocatura dello Stato nei confronti del generale Roberto Vannacci. il quale aveva effettuato un ricorso al TAR del Lazio.
L’Avv. Vittorio Cesaroni e l’Avv. Enza Maio, coodifensori dell’Avvocatura dello Stato hanno argomentato e insistito nelle loro memorie affinché il principio del Codice dell’Ordinamento militare, inerente alle limitazioni alla libertà di espressione per i militari, giustificate dalla necessità di salvaguardare la neutralità dell’Istituzione, fosse rispettato e il TAR ha rigettato il ricorso del Generale.
Il caso del generale Roberto Vannacci, sospeso dall’esercito per 11 mesi a seguito delle affermazioni contenute nel suo libro Il mondo al contrario, continua a sollevare dibattiti giuridici e politici. Il Tar del Lazio ha confermato la sospensione disciplinare, respingendo il ricorso di Vannacci e affermando che il provvedimento del Ministero della Difesa è legittimo.
I punti chiave della decisione del Tar:
1. Discrezionalità dell’Amministrazione: I giudici hanno sottolineato l’ampia discrezionalità del Ministero della Difesa nell’adottare sanzioni disciplinari, soprattutto per tutelare la neutralità, la coesione interna e il prestigio delle Forze armate.
2. Libertà di espressione: Pur riconoscendo il diritto fondamentale alla libera manifestazione del pensiero, il Tar ha ribadito che tale diritto può subire limitazioni per tutelare interessi di pari o superiore rilevanza, come l’immagine e la neutralità delle Forze armate.
3. Esclusione di “grave inimicizia” del Ministro: Il Tar ha rigettato l’accusa di mancata astensione da parte del Ministro della Difesa, affermando che non sono emerse situazioni di “grave inimicizia” personale che avrebbero potuto pregiudicare il procedimento disciplinare.
4. Codice dell’Ordinamento Militare: Il Codice prevede limitazioni alla libertà di espressione per i militari, giustificate dalla necessità di salvaguardare la neutralità dell’Istituzione.
Prospettive future:
L’avvocato di Vannacci, Giorgio Carta, ha annunciato l’intenzione di presentare appello al Consiglio di Stato. Qualora fosse necessario, si valuterà un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) per esaminare la compatibilità della decisione con il diritto alla libertà di espressione a livello internazionale.
La vicenda evidenzia il delicato equilibrio tra libertà individuali e doveri istituzionali dei militari, un tema che potrebbe suscitare ulteriori riflessioni, anche oltre i confini nazionali.
*****************
Digitare il download sottostante per la lettura integrale della sentenza in formato pdf:
*****************
(Per approfondimenti e consulenza)
STUDIO LEGALE BONANNI SARACENO
Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno
Viale Giulio Cesare, 59 – 00192 – Roma
Cell. +39 3469637341