In attesa dell’uscita a gennaio 2025 del “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, commentato e annotato con la giurisprudenza” scritto dall’Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, edito Duepuntozero, si riporta di seguito una sintesi delle modifiche apportate al Codice con l’entrata in vigore del Correttivo Ter.
A due anni dalla promulgazione: modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
A due anni dalla sua promulgazione, il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza subisce nuove modifiche con l’approvazione del Decreto Legislativo 13 settembre 2024, n. 136, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 settembre 2024. Questo intervento segna un ulteriore passo verso un corpus normativo stabile e definitivo per la gestione delle crisi, riflettendo la complessità crescente delle disposizioni rispetto al passato.
Il Codice è il risultato di una lunga fase di studio e di gestazione, iniziata con la Legge Delega 155/2017, attraverso la quale il legislatore ha avviato la riforma della materia. Successivamente, il testo è stato armonizzato con la normativa europea, in particolare con la Direttiva Insolvency (UE 1023/2019), fino a giungere alla struttura attuale, integrata da leggi speciali.
Le principali modifiche
Aspetti generali
L’ultimo correttivo ha introdotto due tipi principali di modifiche:
1. Correzioni tecniche e miglioramenti delle disposizioni normative.
2. Interventi strutturali, che rispondono a riflessioni, suggerimenti e dispute emerse nei primi due anni di applicazione del Codice.
Questi interventi strutturali possono essere suddivisi in tre macro-categorie:
• Novità sul trattamento del debito tributario, previdenziale e assistenziale.
• Modifiche processuali.
• Cambiamenti sostanziali.
Trattamento del debito tributario, previdenziale e assistenziale
Tra le modifiche più rilevanti, il nuovo comma 2-bis dell’articolo 23 introduce la possibilità per il debitore di negoziare anche i debiti verso le agenzie fiscali e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione nel contesto della composizione negoziata della crisi. Questo avviene utilizzando strumenti mutuati dal diritto amministrativo e civile, come la necessità del consenso e l’esclusione del cram down.
Modifiche processuali
Tra le principali innovazioni processuali:
• Nuova disciplina per la domanda giudiziale di regolazione della crisi nel concordato preventivo.
• Revisione delle procedure relative a misure protettive e cautelari.
• Modifiche alla domanda per l’accordo di ristrutturazione e il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione.
Modifiche sostanziali
Numerose novità riguardano il percorso della composizione negoziata, gli strumenti di regolazione e la liquidazione giudiziale. Tra queste:
• Revisione della definizione di “strumenti di regolazione della crisi”, escludendo la liquidazione giudiziale e controllata.
• Nuova nomenclatura dei Titoli III e IV, ora denominati:
• “Procedimento per la regolazione giudiziale della crisi e dell’insolvenza.”
• “Strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza.”
• Ricollocazione della sezione VI-bis in un nuovo Capo III-bis dedicato alle società.
Novità per i creditori finanziari e il concordato preventivo
Creditori finanziari
Vengono introdotte ulteriori restrizioni per i creditori finanziari, limitando la possibilità di sospendere o revocare le linee di credito. Viene inoltre chiarito che la prosecuzione del rapporto non genera automaticamente responsabilità.
Concordato preventivo
Nel concordato preventivo, sia nella continuità diretta che indiretta, si richiede che il piano di ristrutturazione includa una sezione dedicata ai costi e ricavi dell’attività di impresa. Altri ritocchi riguardano la definizione di “valore di liquidazione” e “valore eccedente”, per facilitare l’applicazione delle regole di distribuzione dell’attivo.
Concordato di gruppo
Viene introdotta una norma dedicata al concordato di gruppo, parallela al concordato preventivo di gruppo già positivizzato.
Conclusioni
Questa sintesi mira a offrire una panoramica completa delle modifiche apportate al Codice dal Correttivo Ter.
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