Il decreto flussi è stato convertito in legge dal Senato con voto di fiducia (99 sì, 65 no e un astenuto), nonostante le polemiche sia in Parlamento sia all’esterno. Diverse norme hanno suscitato critiche da parte delle opposizioni e delle organizzazioni non governative, che ne denunciano un approccio restrittivo e punitivo.
Punti principali del decreto
1. Quote di ingresso aggiornate
• Per il 2025 sono previsti fino a 10.000 nulla osta al lavoro al di fuori delle quote ordinarie per colf e badanti.
• Le quote per i lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico-alberghiero vengono aumentate a 110.000 unità, di cui 47.000 riservate al settore agricolo.
2. Introduzione del “click day”
Viene istituito un sistema di prenotazione online per le richieste di ingresso, differenziato per tipologia di lavoratori.
3. Esercizio temporaneo di professioni sanitarie
Fino al 2027, gli stranieri possono continuare a esercitare temporaneamente professioni sanitarie e di operatore socio-sanitario senza il riconoscimento delle qualifiche conseguite all’estero.
Restrizioni e criticità
1. Ricongiungimenti familiari
• È richiesto un soggiorno legale di almeno due anni per i cittadini stranieri che intendono ricongiungersi con familiari.
• L’alloggio deve rispettare standard di superficie, requisiti igienico-sanitari e numero massimo di occupanti.
2. Termine ridotto per le Ong
Il tempo per impugnare davanti al prefetto un fermo amministrativo di una nave Ong passa da 60 a 10 giorni. Ridotti anche i termini per contestare il diniego di protezione internazionale.
3. Respingimenti accelerati
• Si estendono le possibilità di respingimento con accompagnamento alla frontiera, incluse le operazioni di soccorso in mare.
• Viene introdotto l’obbligo di accesso ai telefoni cellulari dei migranti per facilitarne l’identificazione.
Le critiche del CSM
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha espresso un parere fortemente critico sul trasferimento delle competenze in materia di trattenimenti dai Tribunali alle Corti d’appello. Secondo il CSM:
• La modifica compromette la specializzazione dei giudici.
• Le Corti d’appello non sono strutturate per gestire procedure che, finora, hanno dimostrato adeguata efficienza nelle sezioni specializzate.
• Questa riorganizzazione richiederà una revisione complessiva delle competenze delle sezioni penali delle Corti d’appello.
Contesto politico
Il Partito Democratico accusa il governo di criminalizzare gli stranieri, mentre le Ong sottolineano l’inasprimento delle norme contro le operazioni di salvataggio. L’opposizione denuncia che le nuove regole restringono i diritti dei migranti e dei richiedenti protezione, inasprendo ulteriormente un sistema già complesso e poco inclusivo.
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