Ordinanza n. 30788 del 2 dicembre 2024: DURC e Sgravi Contributivi – Cosa Cambia per le Aziende
L’ordinanza n. 30788 del 2 dicembre 2024 della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha chiarito un aspetto fondamentale riguardo all’accesso agli sgravi contributivi e al ruolo del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). La sentenza approfondisce il legame tra il possesso del DURC e la sussistenza dei requisiti per usufruire dei benefici contributivi previsti dalla legge.
Principi Fondamentali della Sentenza
- Il DURC è una Condizione Necessaria, ma Non SufficienteLa Corte di Cassazione conferma che il DURC è fondamentale per l’accesso agli sgravi contributivi, ma non basta. Oltre al DURC, le aziende devono rispettare altre condizioni legali, come l’assenza di violazioni in materia di lavoro e legislazione sociale. Inoltre, devono essere in linea con gli accordi collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative.
- Indisponibilità dell’Obbligazione ContributivaLe norme che regolano la contribuzione previdenziale sono inderogabili. Anche se un’azienda ha ottenuto un DURC regolare, in caso di inadempimento oggettivo successivo, l’INPS può procedere al recupero delle somme dovute, limitandosi alla prescrizione.
- Rilievo Oggettivo dell’InadempimentoIl rilascio del DURC non esonera le aziende da eventuali inadempimenti accertati successivamente. L’INPS ha il potere di verificare e agire per il recupero delle somme anche se il DURC era stato precedentemente concesso.
- Non Vincolatività degli Atti Amministrativi FavorevoliGli atti amministrativi, come il rilascio del DURC, non sono vincolanti per l’accertamento degli obblighi contributivi. La riserva di legge (art. 23 della Costituzione) prevale sugli atti amministrativi, garantendo che le norme primarie siano applicate.
- Tutela dell’Affidamento del ContribuenteSebbene l’art. 10 della L. 212/2000 tuteli l’affidamento del contribuente, questo principio non giustifica la mancata osservanza degli obblighi contributivi. La Corte ribadisce che il contribuente non può opporre un affidamento legittimo per evitare il recupero delle somme dovute.
Implicazioni Pratiche della Sentenza
- Per i datori di lavoro: Il possesso del DURC non garantisce automaticamente l’accesso agli sgravi contributivi. È fondamentale rispettare tutti i requisiti legali previsti per evitare problematiche future.
- Per l’INPS: L’INPS può procedere al recupero delle somme non versate, anche dopo il rilascio del DURC, nei limiti della prescrizione, se emergono violazioni oggettive.
- Per l’ordinamento giuridico: La sentenza riafferma la preminenza del principio di legalità e dell’indisponibilità delle obbligazioni tributarie e contributive, rispetto agli atti amministrativi.
Conclusione
La Corte di Cassazione ribadisce l’importanza di bilanciare la tutela dell’affidamento con il principio di legalità. Il DURC rappresenta uno strumento di verifica della regolarità contributiva, ma non può sanare inadempimenti precedenti. Le aziende devono prestare attenzione a rispettare tutte le normative, poiché l’INPS può comunque procedere al recupero delle somme dovute.
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