RESPONSABILITÀ MEDICA ED EVENTO LESIVO: IL MOMENTO INIZIALE DELLA CONDOTTA DEL MEDICO E LA SUCCESSIVA EVOLUZIONE DELLA PATOLOGIA

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Accertamento della responsabilità medica: causalità materiale e giuridica

In tema di responsabilità medica, è indispensabile accertare il momento iniziale e la successiva evoluzione della malattia. Solo così è possibile verificare se, laddove il sanitario avesse posto in essere la condotta dovuta, l’evento lesivo sarebbe stato evitato o differito.

Causalità materiale

Il primo profilo, inerente alla “causalità materiale”, è preliminare e deve essere accertato “al di là di ogni ragionevole dubbio”.

Causalità giuridica

Il secondo profilo, che riguarda la “causalità giuridica”, si sostanzia in un giudizio controfattuale. Questo giudizio impone di accertare se la condotta omessa, qualora eseguita, avrebbe potuto evitare l’evento. Essendo ipotetico, tale giudizio è connaturato a un determinato tasso di probabilismo.

La giurisprudenza, per ricostruire il nesso causale, richiama il concetto di alta probabilità logica o credibilità razionale (Sezioni Unite, 10 luglio 2002, Franzese). Questo concetto impone di:

1. Tener conto di tutte le caratteristiche del caso concreto.

2. Integrare il criterio della frequenza statistica con elementi idonei a modificarla, poiché la statistica, da sola, non è sempre dirimente.

Complessità nelle patologie probabilistiche

In materia di responsabilità medica, l’accertamento della causalità giuridica diventa particolarmente complesso in relazione a patologie con eziologia probabilistica. Tali patologie, come i meccanismi della cancerogenesi, sono caratterizzate da:

• Incertezze sull’eziologia.

• Risposte individuali alle cure non prevedibili con certezza.

Di conseguenza, non sempre è possibile formulare in termini di alta probabilità logica il giudizio controfattuale.

Caso concreto: il ritardo nella diagnosi

Un esempio emblematico è rappresentato dalla decisione di annullare con rinvio una sentenza di condanna per omicidio colposo a carico di un medico dello sport. Il professionista, avendo in cura una paziente, aveva omesso:

• La richiesta di una consulenza specialistica ortopedica.

• La valutazione del progressivo accrescimento di una massa e del peggioramento delle condizioni della paziente.

Il medico aveva prescritto per mesi trattamenti fisiokinesiterapici per la cura di ematomi, nonostante il continuo accrescimento della neoformazione. Solo dopo circa nove mesi si è rilevato che si trattava di un sarcoma a cellule chiare partito dalla coscia destra.

L’approfondimento richiesto dalla Corte

La Corte ha sollecitato un approfondimento sulla base dell’accertamento tecnico, che aveva concluso:

• Anche con una diagnosi tempestiva, la probabilità di sopravvivenza a cinque anni non avrebbe superato il 25%.

Nel 75% edei casi, anche con una diagnosi e una terapia tempestive, la paziente sarebbe deceduta.

Questi elementi non hanno consentito di formulare, in termini di alta probabilità logica o credibilità razionale, il giudizio controfattuale richiesto per confermare la condanna.

Conclusioni

Questo caso evidenzia l’importanza di un approccio rigoroso nell’accertamento del nesso causale, tenendo conto delle peculiarità di ogni singolo caso e delle incertezze scientifiche che possono influenzare l’analisi della responsabilità medica.

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