Il Tribunale di Verona ha accolto il ricorso del tenente di fanteria alpino Sergio Cabigiosu (difeso dall’Avv. Ezio Bonanni) riconoscendolo vittima del dovere a causa dell’esposizione a sostanze cancerogene come l’amianto e le radiazioni da uranio impoverito, che gli hanno causato la leucemia mieloide cronica. I Ministeri della Difesa e dell’Interno sono stati condannati a pagare a Cabigiosu 285.000 euro di benefici spettanti per legge, oltre a un assegno vitalizio mensile di 2.100 euro. Il verdetto, annunciato dall‘Osservatorio Nazionale Amianto, rappresenta un precedente importante, poiché inverte l’onere della prova per l’esposizione a radiazioni e nanoparticelle di metalli pesanti, facilitando il riconoscimento dei diritti delle vittime di queste esposizioni. Cabigiosu, residente a Verona e ora cinquantenne, ha prestato servizio nel VI Reggimento Alpini e ha partecipato a diverse missioni, inclusa l’operazione “Joint Forge” a Sarajevo nel 2001, dove è stato esposto a sostanze nocive. La diagnosi della sua malattia, collegata all’esposizione all’amianto e ad altre sostanze tossiche, è arrivata quando aveva 44 anni, con un danno biologico stimato al 100%. Il caso ha analogie con quello del giornalista Rai Franco Di Mare, anch’egli esposto ad amianto e radiazioni nei Balcani.