
La ordinanza della Cassazione n. 4596 affronta il tema dell’inserimento dei crediti oggetto di contestazione giudiziale nei procedimenti di ristrutturazione e regolazione della crisi d’impresa.
Principio di diritto
Secondo la Suprema Corte, l’inclusione di tali crediti:
1. Legittima il creditore contestato a esprimere il voto nelle procedure concorsuali, anche se la pretesa creditoria è oggetto di contenzioso.
2. Garantisce trasparenza e corretta informazione per l’intero ceto creditorio, consentendo una valutazione più completa dell’assetto patrimoniale del debitore e della fattibilità del piano di ristrutturazione.
Implicazioni pratiche
• Il creditore il cui credito è contestato non viene automaticamente escluso dalle deliberazioni assembleari, salvo diversa previsione normativa o specifica statuizione del giudice.
• L’inserimento del credito nell’elenco delle passività non implica un riconoscimento definitivo, ma serve a determinare correttamente le soglie di consenso richieste per l’approvazione del piano.
• La decisione si inserisce nel quadro delle recenti riforme che mirano a favorire soluzioni di continuità aziendale, evitando effetti distorsivi derivanti dall’esclusione di crediti in fase di accertamento.
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Cassazione Civile, ordinanza n. 4596/2025 integrale, in formato PDF:
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