Nella nuova puntata di SOCIETAS, intitolata “Avvocatura e Magistratura a confronto per la Giustizia”, viene affrontato il problema del sistema Giustizia inerente alla crisi gestionale degli uffici dei Giudici di Pace.
Per un maggiore approfondimento sul tema in oggetto sono intervenuti per un costruttivo confronto l’Avv. Grazia Maria Gentile (in rappresentanza dell’Avvocatura e la Dott.ssa Cristina Piazza (in rappresentanza dei Giudici di Pace).
Il sistema degli uffici dei giudici di pace si trova in una situazione di crisi profonda, aggravata dalla carenza di personale e dall’aumento delle competenze attribuite. Le principali criticità sono:
1. Carenza di personale
• Solo il 35% dei Giudici di Pace previsti in organico è operativo. Nei grandi uffici la situazione è peggiore: a Torino, ad esempio, 7 giudici di pace coprono un fabbisogno di 139 posti.
• La scarsità di personale amministrativo aggrava ulteriormente il problema.
2. Sovraccarico di lavoro
• I Giudici di Pace gestiscono un terzo delle cause civili in Italia, con oltre un milione di procedimenti iscritti nel 2023.
• Le cause più frequenti includono recuperi crediti, risarcimenti per sinistri stradali e opposizioni a sanzioni amministrative.
• I ritardi per la fissazione delle udienze arrivano fino al 2026, con un rischio crescente di paralisi.
3. Problemi di digitalizzazione
• Gli strumenti tecnologici e i software disponibili sono inadeguati e non calibrati sulle esigenze operative.
4. Nuove competenze in arrivo
• La riforma Cartabia ha già ampliato le competenze dei giudici di pace, raddoppiando i valori di alcune cause civili (fino a 10mila e 25mila euro per beni mobili e risarcimenti da sinistri).
• Dal 31 ottobre 2025, le soglie saliranno ulteriormente (fino a 30mila e 50mila euro) e verranno aggiunte materie come condominio ed espropriazioni mobiliari.
Proposte per migliorare la situazione
1. Ridurre il periodo all’Ufficio per il Processo: Un emendamento propone di diminuire da due anni a sei mesi la permanenza dei nuovi magistrati onorari all’Ufficio per il Processo, accelerando il loro ingresso negli uffici.
2. Reclutamento straordinario: Servono nuovi bandi per colmare i vuoti in organico.
3. Prolungamento del servizio: Proposta la possibilità di mantenere in servizio volontario i giudici fino a 73 anni.
4. Coinvolgimento degli avvocati: Alcune associazioni forensi suggeriscono che i legali possano emettere direttamente ingiunzioni di pagamento per alleggerire il carico dei giudici di pace.
5. Investimenti strutturali: È urgente un piano di finanziamenti per migliorare le risorse tecnologiche e il personale amministrativo.
Conclusioni
Senza interventi strutturali e tempestivi, la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente con l’aumento delle competenze previsto per il 2025. Un piano di rafforzamento organico e tecnologico è indispensabile per evitare la paralisi del sistema e garantire l’efficienza della giustizia di prossimità.
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