Il quadro normativo italiano relativo alle vittime del dovere, del servizio e del terrorismo evidenzia problematiche che affliggono da tempo il nostro sistema giuridico: disomogeneità normativa, stratificazione di leggi ed equiparazioni incompiute che generano disparità di trattamento e difficoltà interpretative.
Principali criticità evidenziate:
1. Frammentazione normativa: La coesistenza di più leggi (es. L. 466/1980, L. 302/1990, L. 266/2005, DPR 243/2006) ha prodotto una stratificazione legislativa, talvolta contraddittoria e incoerente.
2. Disparità di trattamento: Le differenze tra le categorie (vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata) sono spesso ingiustificate, nonostante il progressivo ampliamento dei benefici a favore delle vittime del dovere e dei loro superstiti.
3. Vincoli finanziari: L’erogazione dei benefici è subordinata alla disponibilità di risorse finanziarie, creando discriminazioni non solo tra categorie, ma anche tra i membri della stessa categoria.
4. Complicazioni procedurali: L’assenza di automatismi e la necessità di attivazione da parte dei beneficiari, combinata con la burocrazia amministrativa, ha reso l’accesso ai benefici lungo e incerto.
Necessità di un Testo Unico:
Un Testo Unico appare una soluzione auspicabile per:
• Razionalizzare le norme esistenti.
• Fornire definizioni chiare e univoche delle categorie.
• Uniformare il trattamento giuridico e assistenziale.
• Superare le disparità attraverso una equiparazione effettiva, coerente con i principi di eguaglianza sostanziale sanciti dall’articolo 3 della Costituzione.
Criticità verso la realizzazione di un Testo Unico:
• Contingenti limiti economici: L’effettiva parità di trattamento è ostacolata dalla mancanza di risorse adeguate.
• Inerzia legislativa: Proposte di legge e disegni di legge, come hai sottolineato, spesso si arenano nelle Commissioni parlamentari.
• Difficoltà nell’armonizzazione: L’equiparazione normativa e finanziaria delle categorie richiede non solo una riforma legislativa, ma anche un intervento amministrativo significativo.
Passi avanti e prospettive:
Il DPR 243/2006 ha rappresentato un importante passo verso l’equiparazione, sebbene rimanga condizionato dalle coperture finanziarie. Proseguire sulla strada della “progressiva estensione” può essere utile, ma occorre un intervento più incisivo e sistemico.
Un Testo Unico, quindi, potrebbe rappresentare la base per affrontare in modo organico e definitivo le disuguaglianze e gli ostacoli esistenti, garantendo uniformità, trasparenza e certezza del diritto. Sarebbe anche un segnale di rispetto verso chi, sacrificandosi per il proprio dovere o in nome della giustizia, merita una tutela pari e dignitosa.
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