OCF E AIGA CONTRO LA SANZIONE DI IMPROCEDIBILITÀ PER MANCATO PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO UNIFICATO

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Riforma 2025: L’OCF e l’AIGA contro l’introduzione della sanzione sull’improcedibilità per mancato versamento del Contributo Unificato

L’Organismo Congressuale Forense (OCF) ha espresso con forza la propria contrarietà all’introduzione della sanzione di improcedibilità legata al mancato pagamento del Contributo Unificato, prevista dall’articolo 105 della Legge Finanziaria 2025. Anche gli emendamenti proposti, che introducono il versamento di un importo minimo per l’iscrizione della causa al ruolo, non riscuotono consensi, venendo definiti dall’OCF come una “barriera fiscale alla domanda di giustizia”, ritenuta di dubbia legittimità costituzionale.

Le critiche dell’Organismo Congressuale Forense

Secondo l’OCF, la norma crea discriminazioni e mina il principio dell’accesso universale alla giustizia, rendendo difficoltoso per molti cittadini avviare procedimenti legali. L’organismo sottolinea la necessità di rivedere radicalmente questa misura, proponendo invece un potenziamento delle attività di recupero delle somme già previste per i soggetti inadempienti.

“È fondamentale garantire il rispetto delle obbligazioni economiche senza violare il diritto all’accesso alla giustizia,” spiegano i rappresentanti dell’OCF, sottolineando come questa normativa rischi di compromettere i principi fondamentali del sistema giuridico italiano.

Anche l’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ha espresso il proprio dissenso. Carlo Foglieni, presidente nazionale dell’AIGA, ha dichiarato:

“Ci sembra l’ennesimo tentativo di subordinare l’amministrazione della giustizia a un semplice adempimento fiscale.”

Foglieni ha evidenziato come questa norma, così formulata, abbia l’unico obiettivo di favorire la riscossione fiscale, senza considerare le conseguenze processuali e sostanziali che potrebbe comportare. Tra queste, spicca la mancata iscrizione a ruolo di un giudizio, con ripercussioni gravi per i diritti dei cittadini.

Effetti negativi per la classe forense

La norma non solo penalizza i cittadini, ma colpisce anche gli avvocati, che si troverebbero “moralmente obbligati” ad anticipare gli oneri fiscali per conto dei propri assistiti, secondo Foglieni. Questo svilirebbe la funzione del mandato difensivo, trasformando gli avvocati in esattori per conto dello Stato.

L’ANF: “Un provvedimento ingiusto e privo di logica”

Giampaolo Di Marco, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense (ANF), ha definito questa misura una “gabella ingiusta e ingiustificata”. Aggiunge inoltre che l’obiettivo sembrerebbe essere quello di ridurre artificialmente il contenzioso per mostrare risultati in linea con il PNRR, mascherando un reale problema di gestione della giustizia.

Di Marco critica anche altre disposizioni legate alla norma, tra cui:

• L’iscrizione a ruolo immediata da parte di Equitalia Giustizia senza avvisi bonari preliminari.

• Una nuova sanzione economica per il superamento non autorizzato dei limiti dimensionali degli atti, che potrebbe arrivare fino al doppio del Contributo Unificato già versato.

Conclusioni

L’OCF, l’AIGA e l’ANF si oppongono fermamente a questa normativa, sottolineandone i risvolti negativi sia per i cittadini che per la classe forense. Chiedono con urgenza un ripensamento che eviti di trasformare l’accesso alla giustizia in un privilegio riservato a pochi. La riforma, così com’è, rischia di compromettere gravemente il sistema giuridico e la fiducia dei cittadini nello Stato di diritto.

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