
Il nuovo ruolo previsto dal Tax Control Framework
Avvocati e commercialisti potranno ricoprire il ruolo di certificatori del rischio fiscale grazie alla firma di un protocollo d’intesa tra:
- Consiglio Nazionale Forense (CNF)
- Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti (CNDCEC)
- Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)
- Agenzia delle Entrate
L’accordo definisce le modalità per il rilascio dell’attestazione di certificatore nell’ambito del Tax Control Framework ed è stato annunciato con un comunicato stampa congiunto dai Consigli Nazionali.
Il protocollo d’intesa: finalità e contenuti
Il protocollo è stato siglato per:
- Dettare i termini per il rilascio dell’attestazione
- Individuare le competenze professionali richieste
- Regolamentare la creazione dell’elenco dei certificatori
Questo elenco riguarda figure professionali in grado di certificare il sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.
Chi può diventare certificatore del rischio fiscale?
L’attività di certificatore è riservata esclusivamente a:
- Avvocati iscritti all’albo
- Commercialisti e esperti contabili iscritti alla sezione A dell’albo
L’elenco dei professionisti abilitati sarà:
- Predisposto e aggiornato da CNF e CNDCEC
- Suddiviso in due sezioni (una per avvocati, una per commercialisti)
- Pubblicato online sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate
Requisiti per l’iscrizione all’elenco dei certificatori
Percorso formativo obbligatorio
Per essere iscritti all’elenco, è necessario:
- Partecipare a un corso di almeno 80 ore, suddiviso in tre moduli:
- Sistemi di controllo interno e gestione dei rischi (almeno 50% del totale)
- Principi contabili
- Diritto tributario
- Superare un test di valutazione finale
I percorsi formativi e le valutazioni sono attestati dai Consigli nazionali (CNF per avvocati, CNDCEC per commercialisti), in accordo con MEF e Agenzia delle Entrate.
Esoneri dal corso e dal test
Chi è esonerato?
Il protocollo prevede l’esonero per gli iscritti da almeno 5 anni all’albo, che abbiano:
- Ricoperto formale incarico per la progettazione, realizzazione e sviluppo di sistemi di controllo del rischio fiscale già validati dall’Agenzia delle Entrate
- Collaborato per almeno 5 anni come responsabili dei rischi fiscali in imprese in regime di adempimento collaborativo
Altri casi di esonero
Sono dispensati anche:
- Coloro che hanno fatto parte di organismi di vigilanza o comitati endoconsiliari analoghi
- Chi ha svolto attività di audit aziendale per almeno 2 anni in imprese in regime collaborativo
- Professori universitari in discipline economico-aziendali o diritto tributario, iscritti da almeno 5 anni agli albi professionali
Un passo strategico per l’adempimento collaborativo
Il protocollo rappresenta un’importante evoluzione del regime di adempimento collaborativo, come evidenziato dal presidente del CNF, Francesco Greco:
“Il coinvolgimento degli avvocati nella certificazione dei sistemi di controllo del rischio fiscale è un riconoscimento del ruolo centrale delle professioni ordinistiche.”
Ha inoltre sottolineato come la definizione di requisiti rigorosi garantisca:
- Elevata preparazione professionale
- Indipendenza
- Qualità della certificazione
Sulla stessa linea il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, che ha dichiarato:
“È l’inizio di un percorso che porterà alla creazione degli elenchi degli abilitati a questa delicatissima funzione, riservata esclusivamente a commercialisti e avvocati. Un segnale di fiducia da parte del legislatore.”
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