
A partire dal 14 ottobre, i contribuenti possono consultare online i calcoli del Fisco per valutare i costi dell’adesione al ravvedimento speciale, utile per regolarizzare i redditi non dichiarati dal 2018 al 2022. Gli autonomi possono aderire al ravvedimento, pagando un’imposta sostitutiva che varia tra il 10% e il 15% in base all’affidabilità fiscale (Isa), fino al 65% di risparmio fiscale.
L’aliquota per i forfettari è del 3% per le nuove attività o del 10% per le altre. La base imponibile si riduce significativamente in base al punteggio Isa: per un punteggio di 10, si applica un 5% per ogni anno evaso, mentre per punteggi inferiori le percentuali aumentano fino al 50%.
Nel frattempo, il Fisco sta monitorando i redditi di alcune categorie, come bar e ristoranti, che hanno dichiarato redditi medi relativamente bassi nel 2022. Gli autonomi ora hanno l’opzione di aderire al concordato biennale o affrontare accertamenti fiscali.
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