DISEGNI LEGGE ZANETTIN(FI) E STEFANI(LEGA): ESCLUSIONE COLPA LIEVE PER L’AVVOCATO E POTERE DI EMISSIONE DI PROVVEDIMENTO DI INTIMAZIONE DI PAGAMENTO NOTIFICABILE DIRETTAMENTE AL DEBITORE

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I due disegni di legge esaminati dalla Commissione Giustizia del Senato introducono significative novità per la professione forense, sia in tema di responsabilità che di procedure semplificate per il recupero crediti. Vediamoli in dettaglio:

1. Limitazione della responsabilità professionale (Zanettin, Forza Italia)

L’obiettivo è di modificare il regime della responsabilità degli avvocati, in analogia a quanto avviene per i magistrati. Attualmente, secondo la giurisprudenza prevalente, l’avvocato risponde anche per colpa lieve, a meno che la sua prestazione non implichi problemi tecnici di particolare complessità.

Proposta principale:

• Responsabilità limitata al dolo e alla colpa grave.

• Si esclude la responsabilità per l’errata interpretazione di norme di diritto.

Questa proposta nasce dall’aumento delle cause intentate contro gli avvocati, anche a seguito della maggiore rigidità introdotta dalla riforma Cartabia sui ricorsi in Cassazione.

2. Intimazione di pagamento monitoria (Stefani, Lega)

Questo disegno di legge propone una nuova forma di soluzione alternativa delle controversie, mirata a semplificare il recupero crediti per importi entro 10.000 euro.

Elementi principali:

• L’avvocato, in possesso di procura, potrebbe emettere un provvedimento di intimazione di pagamento notificabile direttamente al debitore.

• Tale procedura semplifica l’attuale iter del decreto ingiuntivo, dove è necessaria l’autorizzazione del giudice civile.

• La verifica dei presupposti (come documenti comprovanti il credito) verrebbe affidata all’avvocato, senza coinvolgere immediatamente il tribunale.

Garanzie previste:

• Conservazione del diritto del debitore di opporsi.

• Responsabilità per dolo e colpa grave in caso di errori o abusi da parte dell’avvocato.

Obiettivi comuni delle proposte

• Ridurre il contenzioso giudiziario (soprattutto per cause di minore importanza).

• Deburocratizzare e semplificare le procedure civili, con risparmio di tempo e risorse.

• Migliorare la protezione per i professionisti forensi contro le azioni temerarie, bilanciando tuttavia il tutto con un sistema di responsabilità serio.

Queste modifiche, se approvate, potrebbero avere un impatto significativo sia sul funzionamento della giustizia civile che sulla professione forense in Italia.

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Per ulteriori approfondimenti su questo tema o sulle implicazioni pratiche potete contattare:

STUDIO LEGALE BONANNI SARACENO
Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno
Viale Giulio Cesare, 59 – 00192 – Roma 

Cell. +39 3469637341

@: avv.bonanni.saraceno@gmail.com

@: info@versoilfuturo.org

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LAVORO – DANNO NON PATRIMONIALE: LESIONE DELLA DIGNITÀ PROFESSIONALE PER DEMANSIONAMENTO DA INATTIVITÀ DEL LAVORATORE, CUI È ATTENUATO L’ONERE PROBATORIO

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La Corte di Cassazione, nell’ordinanza n. 7640 del 21 marzo 2024, si esprime su un tema particolarmente rilevante nel diritto del lavoro: il demansionamento per inattività totale del lavoratore e il relativo onere probatorio.

Principi chiave della decisione:

1. Onere probatorio alleggerito per il lavoratore:

Quando il datore di lavoro non assegna al dipendente alcuna mansione o compito, il lavoratore, al fine di ottenere il riconoscimento del danno da demansionamento, può beneficiare di un’attenuazione dell’onere di specifica allegazione dei fatti. Ciò avviene perché l’inadempimento datoriale (mancata assegnazione di mansioni) pone il lavoratore in una condizione di totale inattività, che di per sé costituisce una violazione.

2. Il demansionamento come lesione della dignità professionale:

La Corte qualifica il danno derivante dalla condizione di inattività come immanente, in quanto insito nella violazione del diritto del lavoratore a svolgere un’attività utile. Questa condizione provoca una lesione della dignità professionale, identificata come un bene immateriale fondamentale, legato al bisogno umano di esprimere le proprie capacità e la propria utilità nel contesto lavorativo.

3. Caratterizzazione del danno:

• Il danno non è necessariamente patrimoniale, ma riguarda l’aspetto non patrimoniale della personalità del lavoratore.

• L’inattività, di per sé, rappresenta un pregiudizio significativo, tale da non richiedere ulteriori accertamenti sull’effettivo verificarsi del danno.

Implicazioni pratiche:

Questa pronuncia sottolinea come il diritto alla dignità professionale sia tutelato in modo stringente. Pertanto:

• Il lavoratore non deve necessariamente dimostrare in modo puntuale e dettagliato il danno subito, in quanto la lesione è intrinseca alla condizione di inattività.

• Il datore di lavoro, al contrario, potrebbe dover fornire giustificazioni sull’assenza di incarichi lavorativi.

Riflessioni:

Questa decisione si inserisce in un filone giurisprudenziale che rafforza la tutela del lavoratore, riconoscendo il diritto a essere attivamente impiegato in mansioni che valorizzino la sua professionalità, evitando che l’inattività si traduca in una forma di emarginazione professionale.

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Corte Suprema di Cassazione

Digitare il download sottostante per la lettura integrale dell’ordinanza in formato pdf:

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Per ulteriori approfondimenti su questo tema o sulle implicazioni pratiche potete contattare:

STUDIO LEGALE BONANNI SARACENO
Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno
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