
L’attuazione dell’art. 50 AI Act: trasparenza, etichettatura dei contenuti artificiali e ruolo del codice di condotta europeo
Introduzione
Il 4 settembre 2025, la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica sulla predisposizione di linee guida e di un codice di condotta per l’attuazione dell’articolo 50 dell’AI Act, il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale.
L’obiettivo è garantire la trasparenza dei contenuti generati o manipolati dall’IA, con particolare attenzione ai deepfake, ai sistemi di riconoscimento delle emozioni e alla categorizzazione biometrica.
Per professionisti, imprese e istituzioni, si tratta di un tema di enorme rilevanza pratica e giuridica. In tale contesto, lo Studio Legale Bonanni Saraceno, grazie alla sua esperienza nel diritto dell’innovazione e della responsabilità civile, è in grado di offrire un’analisi e un supporto qualificato nella gestione delle sfide poste dal nuovo quadro regolatorio.
Gli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 50 AI Act
L’articolo 50 AI Act introduce obblighi specifici per fornitori e utilizzatori di sistemi di intelligenza artificiale, volti a garantire che le persone possano riconoscere l’origine artificiale di contenuti e interazioni.
In particolare:
- IA interattiva: l’utente deve essere informato che sta dialogando con una macchina, salvo che ciò sia evidente a una persona ragionevolmente attenta.
- Contenuti sintetici: i materiali generati artificialmente devono essere etichettati con marcatori leggibili automaticamente.
- Riconoscimento delle emozioni e categorizzazione biometrica: è necessario informare i soggetti coinvolti del trattamento.
- Deepfake e testi informativi: quando riguardano temi di interesse generale, occorre dichiararne esplicitamente la natura artificiale, con poche eccezioni ammesse.
Tali obblighi diventeranno operativi a partire dal 2 agosto 2026, rendendo fondamentale un’attività di compliance preventiva.
La consultazione pubblica e il percorso europeo
La consultazione lanciata dalla Commissione è aperta dal 4 settembre al 2 ottobre 2025 e mira a raccogliere contributi da fornitori di IA, enti pubblici, organizzazioni della società civile, accademici, governi e cittadini.
Il codice di condotta che ne deriverà sarà redatto entro l’estate 2026 sotto la guida dell’AI Office, con la collaborazione di esperti indipendenti e di due gruppi di lavoro tematici.
Lo scopo è fornire agli operatori strumenti pratici per dimostrare la conformità agli obblighi normativi, riducendo i rischi di impersonificazione, inganno e manipolazione informativa.
Le criticità applicative: un terreno di confronto giuridico
Nonostante la portata innovativa, l’attuazione dell’art. 50 AI Act solleva questioni problematiche:
- Affidabilità delle etichettature: la resistenza a manipolazioni o rimozioni è essenziale per la reale efficacia del sistema.
- Overload informativo: troppi avvisi rischiano di ridurre l’attenzione degli utenti e svuotare di significato gli obblighi di trasparenza.
- Equilibrio tra innovazione e regolazione: la normativa dovrà garantire tutele senza ostacolare l’evoluzione tecnologica.
Queste sfide richiedono competenze trasversali in diritto europeo, tecnologia digitale e responsabilità civile, ambiti nei quali lo Studio Legale Bonanni Saraceno possiede una consolidata esperienza di ricerca e consulenza.
Il valore aggiunto dello Studio Legale Bonanni Saraceno
La complessità del quadro normativo europeo sull’IA impone a imprese, enti pubblici e professionisti di adottare strategie mirate di compliance e risk management.
Lo Studio Legale Bonanni Saraceno si distingue per:
- Approccio multidisciplinare, che unisce diritto europeo, diritto delle nuove tecnologie e responsabilità da prodotto digitale.
- Analisi giuridico-scientifica, fondata su un costante aggiornamento dottrinale e giurisprudenziale.
- Consulenza operativa, rivolta a fornitori di sistemi di IA, aziende che utilizzano modelli generativi e soggetti istituzionali coinvolti nella gestione di contenuti sintetici.
In questo contesto, lo Studio è in grado di assistere operatori economici e istituzionali nell’interpretazione dell’art. 50 AI Act, nella predisposizione di policy interne di trasparenza, nonché nell’elaborazione di strategie difensive in caso di controversie o responsabilità legate all’impiego dell’IA.
Conclusioni
La consultazione pubblica sull’art. 50 AI Act rappresenta un passaggio fondamentale per definire regole chiare in materia di trasparenza e etichettatura dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Se da un lato il codice di condotta costituirà uno strumento prezioso, dall’altro restano aperte criticità giuridiche e tecniche che richiedono analisi approfondite e soluzioni operative.
In questa prospettiva, lo Studio Legale Bonanni Saraceno si conferma un interlocutore autorevole per chi desideri affrontare le nuove sfide regolatorie poste dall’IA, con un approccio che coniuga rigore scientifico e concretezza applicativa.
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Art. 50 IA Act – EU integrale, in formato pdf:
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Per ulteriori approfondimenti su questo tema o sulle relative implicazioni pratiche potete contattare:
STUDIO LEGALE BONANNI SARACENO
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Avv. F. V. Bonanni Saraceno