
Con la sentenza n. 25599/2025, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di reati tributari: per poter accedere al patteggiamento (ex art. 444 c.p.p.), è necessario che il debito tributario risulti integralmente estinto prima dell’apertura del dibattimento.
⚖️ Il principio stabilito dalla Cassazione
Secondo la Suprema Corte:
“L’ammissione al rito del patteggiamento è subordinata alla prova dell’estinzione del debito d’imposta, comprensivo di imposte, sanzioni e interessi, intervenuta in epoca antecedente all’apertura del dibattimento di primo grado.”
Ciò significa che la regolarizzazione fiscale deve avvenire tempestivamente, e non è sufficiente l’impegno al pagamento o un piano di rateizzo in corso.
📌 Perché è importante estinguere il debito prima del dibattimento?
La ratio della norma è quella di premiare chi collabora con l’erario e ripristina spontaneamente la legalità tributaria, evitando processi lunghi e costosi. In assenza di estinzione del debito, non è possibile beneficiare del rito premiale, né di eventuali riduzioni di pena collegate.
📝 Conclusioni
La sentenza n. 25599/2025 della Cassazione conferma l’orientamento rigoroso in materia di patteggiamento nei reati fiscali: l’estinzione del debito deve essere completa, documentata e tempestiva. Gli imputati e i difensori dovranno quindi verificare puntualmente lo stato dei pagamenti prima di avanzare una richiesta ex art. 444 c.p.p.
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Cass. Pen., Sent. n. 25599/2025 integrale, in formato pdf:
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